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Quattro chiacchiere con Amleto De Silva

Quattro chiacchiere con Amleto De Silva

10683586_767485596622238_9222933376639707808_oSi chiamerà “Il dizionario illustrato dei Giovani Merda”, uscirà in autunno e a realizzarlo sarà Amleto De Silva, scrittore dalla penna affilata che siamo orgogliosi di annoverare tra i nostri autori! Il libro sarà una guida (s)ragionata che, ricalcando la struttura di un vero e proprio dizionario, tratteggerà un ritratto sprezzante delle nuove generazioni, i Giovani Merda appunto. Ad accompagnare De Silva in questa baldoria letteraria c’è Boban Pesov, membro onorario dei Giovani di cui sopra imposto a forza dalla produzione. Noto Youtuber e talentuoso illustratore, Pesov darà corpo alle voci del libro più argute ed esilaranti. Per farvi meglio capire lo spirito di questa nuova avventura, abbiamo fatto quattro chiacchiere con il nostro nuovo autore.

 

“Il dizionario illustrato dei Giovani Merda”, che titolo balordo. Chi sono i giovani merda e come nasce l’idea di realizzarci un libro?

È una cosa cominciata su Facebook. Da un paio d’anni posto musica dei tempi miei (io considero tempi miei anche i primi del ‘900) con l’hashtag #giovanimerda. Una specie di scontro a distanza tra la musica che postano i ragazzi e quella che postiamo noi non più giovani. E vinciamo sempre noi sei zero sei zero. La cosa di cui non mi faccio capace è il fatto che questi, pur avendo a disposizione, con internet, praticamente la qualunque, poi ascoltino solo gruppacci indie o lamentele depresse di cretini zazzeruti. E non è una questione generazionale, sia chiaro, non vale il discorso “i vecchi hanno sempre fatto così coi giovani”. Noi avevamo ragione e i nostri genitori avevano torto: per dire, ai tempi di papà c’era Rosanna Fratello e noi sentivamo John Coltrane. Oppure Fred Bongusto e noi i Dead Kennedys. Loro leggevano Corvo Geppo e noi Andrea Pazienza. Avevamo ragione allora e abbiamo ragione adesso. Abbiamo fallito in tutto, in questo proprio no. L’idea del libro è venuta a Luca Ippoliti e alla Magic Press: evidentemente non sanno a cosa vanno incontro. Io sì, ma sono giovani e quindi non glielo dico.

Quindi la gioventù d’oggi è una bella merda? Non se ne salva niente?

Ma no, qualcosa si salva pure, figurarsi. Però, parlando in generale, si generalizza, e sì, sono una bella merda.

Quali sono le differenze più evidenti tra la tua generazione e i ventenni di oggi?

Vedi, la mia è stata una generazione di cretini. Il guaio è che questi sono più cretini di noi. Che gusto c’è ad essere giovani se non ti ribelli? Questi mi sembrano tutti questurini. Io non dico fare la rivoluzione, ma nemmeno si può campare col mito del vincente a tutti i costi, dell’ignoranza e della scorciatoia come valore. Leggo fumetti disegnati male e scritti peggio, sento musica suonata a cazzo di cane, e invece, appunto, nella nostra generazione di cretini quello bravo era Tanino Liberatore, mica uno dei cazzoni di adesso. Io ero una pippa, ma è anche vero che, per esempio, ai tempi miei ero considerato uno che non sapeva suonare la chitarra (perché non la sapevo -effettivamente- suonare, mai saputo). Avessi vent’anni oggi e la tecnica di allora, sarei considerato uno dei migliori chitarristi italiani. Qualcosa non torna.

Credi che i Giovani Merda si riconosceranno nel tuo ritratto? Addirittura compreranno questo dizionario loro dedicato, facendolo diventare un tormentone? Significa che non avranno capito il libro?

Si riconosce sempre l’altro, è chiaro. È  sempre l’amico ad avere le corna, finché non torni a casa all’improvviso. Che lo capiscano non è che me ne importi. Importante è che se lo comprino e che ridano dei loro amici. Soprattutto che se lo comprino.

Potrebbe nascere una serie, tipo sit-com, dedicata al giovane merda?

No. Servirebbero attori giovani, e già gli attori so’ pesanti di loro, figurati quelli giovani. Toccherebbe randellarli ogni dieci minuti.

Ma, in fondo in fondo, questo giovane merda ti sta anche un po’ simpatico?

È ovvio che mi sta simpatico. Anzi dai, quando esce il libro organizziamo un bell’evento e ne invitiamo tanti. Io porto il whiskas per le tartine, dai.

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